Come forse tutti i golfisti sanno, la Ryder Cup è la gara di golf più importante al mondo.
Ma come, golfisti compresi, non tutti sanno, per esposizione mediatica e indotto, la Ryder Cup è il terzo evento sportivo al mondo dopo le Olimpiadi e la Coppa del Mondo di calcio.
La Ryder Cup ha una forza attrattiva capace di richiamare 250 mila spettatori provenienti da 96 diverse nazioni con circa 120 Paesi collegati attraverso un network di 53 emittenti televisive per un totale di più di 500 milioni di case raggiunte per ciascun giorno di gara.
L’Italia si è aggiudicata la possibilità di ospitare a Roma l’edizione del 2023 che si giocherà dal 29 settembre al 1° ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia.
Sarà la terza volta che la più prestigiosa competizione di golf si giocherà al di fuori della Gran Bretagna (dopo l’edizione ospitata dalla Spagna a Valderrama nel 1997 e quella in Francia a Parigi nel 2018).
La competizione che doveva svolgersi in Italia nel 2022 è stata posticipata di un anno a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Ma quanto ne sanno, golfisti e non golfisti di come funziona e soprattutto
come e perché è nata la Ryder Cup?
Dodici uomini contro dodici, il meglio del golf professionistico di due interi continenti, è questo e molto altro la Ryder Cup ai giorni nostri ma prima dobbiamo conoscere la storia della Ryder Cup, le sue origini.
La Ryder Cup è un torneo di golf che si svolge ogni 2 anni a partire dal 1927 (salvo l’interruzione a causa della guerra nel decennio 1939-1948 e il rinvio di un anno causa 11 settembre nel 2001) fra la nazionale statunitense e la selezione dei migliori giocatori europei.
La Ryder Cup nacque nel 1927 a Wentworth, grazie all’incontro tra la passione di Samuel Ryder, un ricco commerciante inglese di St. Albans e l’entusiasmo del famoso campione Walter Hagen.
Ryder era rimasto colpito dall’entusiasmo che avevano suscitato due sfide non ufficiali svoltesi in Gran Bretagna nel 1921 e nel 1926 tra pro statunitensi e britannici, vinte entrambi dai primi e alle quali aveva partecipato.
Nel 1926, per partecipare all’Open Championship giocato al Lytham & St. Annes, furono fissate per la prima volta delle prove di qualificazione. Questo obbligò gli americani a prevedere una sosta più lunga.
All’epoca non si viaggiava con gli aerei, le attraversate transatlantiche erano lunghe e non velocissime, quindi gli americani furono ben lieti di partecipare a un incontro a squadre sul percorso di Wentworth, anche se non si trattava di un match ufficiale.
Nonostante la presenza di Bobby Jones, tra le fila degli americani, i britannici si imposero per tredici punti e mezzo contro uno e mezzo. Quell’anno e l’anno successivo, l’Open Championship venne vinto però da Bobby Jones.
Questo evento però aveva positivamente impressionato Samuel Ryder, che quello stesso pomeriggio si ritrovò nella club house di Wentworth appena conclusa la seconda gara, insieme a George Duncan e Abe Mitchell il maestro che Samuel Ryder assunse, in età già avanzata, per imparare a giocare a golf per la cifra di mille sterline l’anno.
Poco dopo a quella riunione presero parte anche Walter Hagen e Emmet French, tutti concordavano sull’interesse della gara, era da ripetere.
Duncan suggerì a Samuel Ryder di mettere in palio una coppa, il facoltoso imprenditore non si tirò di certo indietro e decise di mettere in campo una coppa d’oro del valore di almeno 250 sterline dell’epoca.
La mattina dopo l’oreficeria londinese Mappin & Webb preparò una sorta di ciborio d’oro, sovrastato dalla statuetta di un golfista.
Ad oggi, il trofeo della Ryder Cup in oro massiccio alto 43 centimetri e dal peso di 1 chilo e 800 grammi, spetta alla squadra vincitrice ed è tanto bello quanto semplice nella linea. Sul coperchio c’è un golfista, Ryder da vero gentiluomo si rifiutò di posare per la statuetta ma decise che il modello doveva ispirarsi allo stance di Abe Mitchell, idolo e maestro di Samuel Ryder.
Samuel Ryder vide di persona soltanto due edizioni della Ryder Cup, nel 1929 e nel 1933. Si disputarono in Inghilterra ed entrambe furono vinte dai giocatori di casa. Scomparve nel 1937, all’età di 77 anni. Samuel Ryder si appassionò tardi al golf ma con il maestro Abe Mitchell in un solo anno, con una lezione al giorno (della durata delle ore di luce a disposizione) riuscì a diventare 6 di handicap).
Nelle prime edizioni della Ryder Cup potevano essere selezionati per la compagine europea soltanto giocatori che fossero impegnati a tempo pieno nei club britannici, mentre oltre Oceano potevano esser scelti solo giocatori nati negli Stati Uniti. Non esistevano Ranking o Money List, la prima composizione della squadra venne assegnata a Henry Vardon, James Braid e James Taylor, il celebre “Triumvirato” composto dai giocatori britannici più rispettati del momento.
La formula match play originaria prevedeva due giornate di gara, con 4 Foursome e 8 singoli, squadre composte da nove giocatori.
La prima gara di Ryder Cup era prevista per il 3 e 4 giugno 1927 al Worcester Country Club in Massachusetts, il primo incontro fu ad appannaggio degli americani di Walter Hagen che si imposero sui britannici 9 e mezzo a 2 e mezzo.
Si rifecero il 26 e 27 maggio 1929 a Leeds, dove i britannici portano a casa la Ryder Cup per 7 a 5 battendo gli americani.
Nel 1947 la Ryder Cup si fermò con il conflitto mondiale e riprese al Portland Golf Club in Oregon. Ben Hogan guida gli Stati Uniti in una stracciante vittoria di 11 a 1 contro la Grand Bretagna di Henry Cotton, sarà la peggior sconfitta di tutti i tempi della Ryder.
Nel 1963 cambia il format della competizione, all’East Lake Golf Club di Atlanta in Georgia, fu la prima edizione in cui vengono introdotti i Fourball, 3 giorni di gara e 32 punti in palio, con 8 Foursome, 8 Fourball e 16 singoli.
Gli Stati Uniti di Arnold Palmer vincono 23 a 9 senza perdere alcun singolo contro la Gran Bretagna di John Fallon.
Nel 1973 vennero ammessi nella compagine continentale gli irlandesi, la ventesima edizione venne ricordata per il cambio del nome della squadra del Vecchio Continente, da Gran Bretagna in Gran Bretagna & Irlanda a seguito della partecipazione di Christy O’Connor Sr.
Gli Stati Uniti di Jack Burke jr., Billy Casper, Lee Trevino, Jack Nicklaus, Chi Chi Rodigruez e Arnold Palmer si impose con il risultato finale di 19 a 13 sul team britannico capitanato da Bernard Hunt.
La svolta epocale si ebbe nel 1979 quando la selezione fu aperta a tutti i professionisti del continente. Fu Jack Nicklaus a suggerirlo a Lord Derby, presidente della British Pga, per cercare di rendere più credibile una sfida divenuta un monopolio USA.
Al Greenbrier Course di White Sulphur Spings in West Virginia, ha inizio l’era moderna della Ryder. I primi ‘non britannici‘ a disputare la Ryder Cup furono gli spagnoli Severiano Ballestero e Ignacio Garrido, ma il loro apporto a The Greenbrier in Virginia non fu esaltante e gli statunitensi vinsero con sei punti di margine (17-11).
Dobbiamo aspettare fino al 1985, anno in cui arriva la prima vittoria del Team Europa per la Ryder Cup, a The Belfry in Inghilterra. Tony Jacklin conduce la squadra continentale ad una vittoria per 16,5 a 11,5 sul team capitanato da Lee Trevino. Capitano valoroso Tony Jacklin che fu in grado di ripetersi nel 1987 a Muirfield e nel 1989 nuovamente a The Belfry.
Nel 1993, una data da ricordare per la Ryder Cup e l’Italia, la trentesima edizione giocata al The Belfry vede la partecipazione di Costantino Rocca come primo italiano a disputare la Ryder Cup (con tre presenze consecutive dal 1993 al 1997), il team capitanato da Bernard Gallacher però non riesce nell’impresa di vendicare la bruciante sconfitta di Kiawah Island, gli Stati Uniti di Tom Watson si imporranno per 15 a 13. Per Rocca due sconfitte all’attivo da rookie, una in Fourball con Mark James contro Corey Pavin e Jim Gallacher jr. e l’altra nei singoli contro Davis Love III.
In totale il golfista bergamasco in Ryder Cup ha ottenuto 6 vittorie e cinque sconfitte negli 11 incontri. Nei singoli vanta un successo (su Tiger Woods nel 1997) e due sconfitte; nel fourball il bilancio è 2 a 2 e nel foursome ha prevalso 3 volte su 4 matches. Nel 1995 all’Oak Hill di Rochester segnò una “hole in one” alla buca 11 nel corso del foursome, della seconda giornata, disputato insieme a Sam Torrance.
Quella del 1997 è un’edizione storica, per la prima volta la competizione viene organizzata in un paese dell’Europa continentale, si gioca a Valderrama in Spagna e il team Europeo capitanato da Save Ballesteros conquista un fantastico successo sugli Usa di Tom Kite per 14,5 a 13,5. Proprio in questa occasione Costantino Rocca alla sua terza e ultima apparizione battè Tiger Woods nei singoli per 4 a 2.
Nel 2002 la 34esima edizione era in programma dal 28 al 30 settembre 2001, ma a causa dei terribili attentati dell’11 Settembre il torneo fu posticipato di un anno, cambiando la sua cadenza negli anni pari. A The Belfry l’Europa di Sam Torrance conquista un’altra vittoria epica imponendosi per 15,5 a 12,5 sul tema americano capitanato da Curtis Strange. E’ la seconda delle cinque vittorie consecutive che l’Europa vanta in casa, per un striscia vincete che arriva fino all’edizione 2014 di Gleneagles.
Il 2010 è un’altro anno importante per la Ryder Cup e l’Italia, si gioca al Celtic Manor in Galles e Costantino è stato finalmente affiancato da altri italiani, due fratelli per la precisione, Francesco e Edoardo Molinari, che hanno presenziato entrambi nell’edizione 2010 funestata dal maltempo e terminata per la prima volta di lunedì.
Nei singoli, per Edoardo un pareggio nello scontro con Ricky Fowler mentre per Francesco una sconfitta con il miglior Tiger Woods di sempre. Nel fourball Francesco e Edoardo hanno giocato insieme e portato a casa mezzo punto che poi è stato anche determinante per la vittoria. La sesta vittoria europea nelle utile otto edizioni.
Ma non è stata la prima volta che due fratelli partecipano insieme alla prestigiosa manifestazione. Accadde infatti nel lontano 1935, quando però la Ryder si giocava ancora tra giocatori americani contro giocatori britannici, con i fratelli Whitcomb. Quella dei fratelli Molinari però è la prima volta che il team a cui appartengono i fratelli raggiunge la vittoria.
Il 2012 per la 39esima edizione si gioca per la prima volta in Illinois, non distante da Chicago, gli Stati Uniti di Davis Love III dominano le prime due giornate di gara ma l’Europa di Josè Maria Olzabal non si dà per vinta e capovolge la situazione con una incredibile rimonta vincendo per 14,5 per 13,5.
Per Francesco Molinari una conferma anche per l’anno 2012, quindi con due edizioni consecutive è all’inseguimento di Costantino Rocca, gioca nuovamente con Tiger Woods pareggiando nei singoli l’ultimo match contro l’americano.
Olazabal e il team dedicano la loro impresa a un icona del golf e della Ryder, Seve Ballesteros, scomparso il 7 maggio 2011 a soli 54 anni.
Nel 2014 si gioca a Gleneagles Golf Resort in Scozia, dove l’Europa di Paul McGinley si impone per 16,5 a 11,5 sugli Stati Uniti di Tom Watson, che non riesce a riscattare la bruciante sconfitta di Medina.
L’edizione 2016 si è tenuta all’Hazeltine National Golf Club in Minnesota, l’Europa detentrice della coppa era capitanata da Darren Clarke mentre per gli Stati Uniti a suonare la carica Davis Love III che riesce a riportare la coppa negli USA imponendosi per 17 a 11 e riconquistato la Ryder Cup, che non vincevano dall’edizione del 2008.
La composizione delle squadre per la Ryder Cup è differente per i due team, la squadra europea viene selezionata in base alla money list dello European Tour ed al Ranking mondiale. Dall’edizione del 2018entrano di diritto i primi quattro giocatori con più punti conquistati nel tour europeo (Race to Dubai) e altri quattro giocatori in base ai punti ricavati nel Ranking mondiale (senza però contare i tornei esteri svolti durante le Rolex Series). Anche il capitano europeo, come il suo collega americano, dispone di quattro wild card, con cui può convocare giocatori indipendentemente dalle classifiche.
Per il Team USA invece, la selezione è stata rinnovata a partire dall’edizione 2008, le qualificazioni iniziano con i quattro tornei major dell’anno precedente e finiscono nel mese di agosto dell’anno in cui si disputa la Ryder Cup. I primi otto giocatori sono automaticamente qualificati in base alla classifica, mentre i restanti quattro posti vengono assegnati dal capitano a sua discrezione.
La classifica viene determinata dai seguenti criteri
Montepremi vinto nel corso dell’Augusta Masters, U.S. Open, Open Championship e PGA Championshipdell’anno precedente: ogni 1.000 $ guadagnati viene attribuito un punto.
Montepremi vinto in tornei ufficiali dell’anno della manifestazione da gennaio ad agosto, con l’esclusione dei major, dei tornei del World Golf Championships e dei tornei che si disputano nelle stesse settimane di questi: viene assegnato un punto ogni 1.000 $ guadagnati.
Montepremi vinto nei tornei major dell’anno della manifestazione: vengono assegnati due punti ogni 1.000 $ guadagnati.
Montepremi vinto nell’anno della manifestazione in tornei disputati nelle stesse settimane dei tornei major e del World Golf Championships: viene assegnato mezzo punto ogni 1.000 dollari guadagnati.
L’attuale formula di gioco della Ryder Cup è in vigore dal 1979. Si disputano quattro incontri con formula foursome e quattro con formula fourball nelle prime due giornate e dodici incontri singolinella terza. Sono in palio 28 punti: in caso di matches finiti in parità si assegna mezzo punto a ciascuna squadra. Se la gara si conclude con un pareggio il trofeo rimane alla compagine detentrice.
Il primo pareggio della storia si registrò nel 1969. Fu propiziato dalla generosità di Jack Nicklaus che concesse a Tony Jacklin un putt di 70 centimetri.
La Ryder Cup non può decidersi – si giustificò – con un solo putt, gravando esclusivamente su un giocatore.
Il grande campione statunitense venne aspramente criticato dalla stampa americana, ma in fondo il suo bel gesto non ebbe poi conseguenze sostanziali.
Infatti il trofeo rimase agli Stati Uniti, essendone i detentori. E inoltre Jacklin avrebbe potuto comunque mettere a segno il colpo.
La Ryder Cup non è solo storia, ma è competizione, niente soldi in palio, solo l’onore della bandiera e quello di prevalere sugli storici rivali d’oltreoceano, due mondi, due culture, divise da una rivalità sportiva che solo la Ryder e il suo format hanno saputo esaltare al massimo.
Tifo da stadio, oltre 50mila spettatori ogni giornata di gara, un’atmosfera che non si respira in nessun altro torneo di golf del mondo, al campo il compito di eleggere le nuove leggende: chi vincerà quest’anno ?